Sebastian Blog

niedziela, 23 września 2007

Sepp Blatter ha detto che questa e’ la miglior Coppa del Mondo di calcio di sempre. OK, lo so, lo dice ogni 4 anni, ma stavolta (almeno fino ad oggi) ci troviamo davanti alla peggiore di sempre o perlomeno di quelle che mi ricordi.
Per ora abbiamo visto solo due buone squadre: La Germania e l’Argentina. Le altre non hanno mostrato nulla di speciale, specie le altre sei di quelle che da oggi inizieranno la fase delle finali di questa Coppa Tedesca. Se parliamo di organizzazione devo dire che questa edizione e’ perfetta, ma se parliamo di calcio mi viene una specie di sonnolenza immediata che mi impedisce anche di scrivere due note su questo blog.
Non abbiamo visto ancora nulla “da ricordare” e (per giunta) i tanti nomi che durante l’anno ci hanno deliziato con le loro squadre di club sono eclissati nel nulla assoluto se non nella mediocrita’ estrema.
Sono tutti al 20% delle loro potenzialita’: Henry, Ronaldinho, Totti, Lampard, Rooney, Cristiano Ronaldo, Adriano, Kaka’, Shevchenko….. tutti totalmente in ombra. Un gol ogni tanto e nessuno da incorniciare.
Il numero di goal segnati e’ in rapida discesa e l’Argentina ha tentato la rete solo 21 volte in 4 partite (Che e’ il massimo per ora), cosi come Lehmann e’ dovuto intervenire solo 6 volte in quattro partite, in sei ore!
Inoltre nessun team ha proprio preso il Cuore degli osservatori neutrali. In Italia 90 ci fu il Camerun, nel 1994 la Bulgaria e poi la Croazia nel 1998 e la Turchia e la Corea 4 anni fa…ma stavolta? L’Ucraina? Di certo no, visto che si trova ai quarti grazie a decisioni sbagliate arbitrali e il suo gioco e’ il peggiore delle otto finaliste.
Inoltre l’unica partita che per ora ricordiamo e’ Portogallo Vs Olanda e lo e’ per le botte e non per il gioco. Forse per il gioco ci ricordiamo Mexico Vs Argentina, ma e’ una piccola consolazione. Cosi come tutti si ricordano dell’arbitro inglese Pool per la marea di errori fatti in una sola partita. Ma il gioco? Ma la passione? Personalmente ancora non e’ arrivata e mi auguro che da oggi le cose cambino, ma leggendo le interviste di tutti gli allenatori rimasti (“l’importante e’ il risultato, il gioco poi si dimentica se non arrivano le vittorie”), qualche dubbio di vedere qualche bella partita prima della fine l’ho.
Oggi si inizia con Germania Vs Argentina e spero di essere notevolmente smentito,.




Provato a Pranzo Mercoledì 9 Maggio 2007

In verità, in questi ultimi 10 giorni tre visite distinte, qualcuno di voi ricorderà la mia prima recensione di Cracco , oramai quasi un anno fa, di seguito vi racconterò delle tre quella in solitaria.

Per le altre guide; Michelin assegna due stelle, Espresso 18/20 , Gambero Rosso 92 (Cucina 54)



Mise en place
Elegante e di tono.

Menù

La mia scelta andrà su un percorso a Mano Libera, lasciando "scatenare" il giovane e talentuoso Luca Gardini negli abbinamenti.

La Carta Primavera duemilasette

Due percorsi degustazione;

Musetto di maiale fondente con scampi e pomodori verdi
Risotto allo zafferano con midollo alla piastra
Vitello impanato alla milanese con petali di pomodoro e melanzane
Selezione di formaggi al carrello
Nuvola di mascarpone fragole e pistacchio
Barbajada

euro 90

Aspatagi verdi, piselli e prosciutto caramellati
"Marinara" in foglie con verdure croccanti
Ostrica tiepida in crosta di sale e liquirizia
Granchio reale, brodo di bottarga con ostia
Spaghetti d'uovo , pomodoro e semi di basilico
Risotto al pepe di sechuan, zenzero e acciuga
Rognone di vitello al forno con ricci di mare e spugnole bianche
Petto di piccione allo spiedo, zucchine farcite, pomodoro e rosmarino
Midollo alla piastra con fave di cioccolato
Meringa ghiacciata con rabarbaro e cedrata

euro 130

Selezione di formaggi del carrello 22€

Musetto di maiale fondente con scampi e pomodori verdi 32€
Fegato grasso allo spiedo con pane al cacao e nespole (per due persone) 76€
Noci di capesante e alici con insalata agrodolce e ostia 34€
Tuorlo d'uovo marinato con asparagi bianchi e mandorle 30€
"Marinara" in foglie con verdure croccanti 34€

Risotto al pepe di Schuan , zenzero e acciuga 26€
Risotto con olio d'acciuga , limone e cacao 26€
Risotto allo zafferano con midollo alla piastra 26€
Spaghetti ricci di mare e caffè 28€
Ravioli di maionese, garusoli e fagiolini 26€

Rombo chiodato al forno in crosta di cacao con piselli , fave e rabarbaro (per due persone) 76€
Trancio di spigola dorato con verdure al sale 36€
Astice blu allo spiedo con barbabietola e porri 46€
Zuppa di semi di basilico con filetti di triglia, pesto e lattuga 36€

Vitello impanato alla milanese , con petali di pomodoro e melanzane 33€
Rognone di vitello con ricci di mare e spugnole bianche 32€
Petto di piccione allo spiedo , zucchine farcite, pomodoro al rosmarino 33€
Agnello da latte allo spiedo involtino di melanzane e limone 33€
Germano reale allo spiedo con patate soffiate e bruscandoli (per due persone) 76€

Nuvola di mascarpone fragole e pistacchio 20€
Crocchette di cioccolato fondente , chinotto e caviale 40€
Frutta fresca caramellata alla menta 20€
Bignè fritto cioccolato bianco e nespole 20€
Crema di cioccolato al latte, frutto della passione e banana 20€

Carta dei vini;
Decisamente Ampia ed articolata.
(voto 18/20)


Abbinamento Vini; (scelgo di farmi accompagnare al calice)


Champagne De Sousa Rosè Brut - Avize

90% Pinot Nero - Sboccatura 2005 , grande prodotto.


Pane di varie tipologie, viene proposto al vassoio.


Si parte!



Stuzzichini, freschissimi e intriganti.


Asparagi verdi , piselli e prosciutto caramellati.
Come istruisce Davide Ostorero da mangiare con le mani più verso il piatto che verso la camicia.
(18/20)


In arrivo 3 Piccoli assaggi , Luca a preparare i tre rispettivi abbinamenti.


Due crocchette di latte disidratato una con pesca e una con salmone marinato, pastafilo nero di seppia, cozza / pomodoro confit.
(+++)
abbinamenti...
Rispettivamente con Birra (Floreffe Tripel) , Vitovska Vodopivec 2003, per la cozza finale bevi (Theresianer) 4 goccie dalla provetta e poi mangi...

Balciana 2004 - Sartarelli
Un Verdicchio "minerale" davvero gradevole.

Salvia fritta e ricciola.
(++)

Per il piatto successivo un thè in abbinamento (Tarry Lapsang Souchong Crocodile)

Gelatina di melanzane, musetto e fiori di sambuco.

Piatto piccante, grasso, pungente, dolce e profumato.
Abbinamento geniale.
(18/20)

Carbonnieux 1999 - Pessac Leognan

Ostrica tiepida in crosta di sale e Liquirizia
(18/20)

Albert Mann Tokay Pinot Gris 1996 AltenBourg

Zucchina con maionese, alice leggermente marinata , mandorla e bottarga.
(18/20)

Davide presenta il libro con i fogli di pesce cotto, nello specifico vedete il Polipo e il nero di seppia.

"Marinara" in foglie con verdure croccanti, olio, basilico, cozze e ostriche.
(19/20)

Kante Malvasia 2002


Zuppa di crostacei, bottarga di muggine, gamberi rossi
(18/20)

Fontalloro 1985 Giuseppe Mazzocolin Fattoria di Felsina

Ravioli di pasta fresca con maionese, salsa verde e cappero essiccato, semi di basilico, ricci di mare crudi.

(18/20)

Pasta di riso, filoni di vitello e bruscandoli fritti.
(18,5/20)

Pelago - Umani Ronchi 1997

Piccolo trancio di Manzo gratinato all'origano , pomodori , spinaci.
(17,5/20)

Midollo alla piastra con fave e cioccolato.
(18/20)


Questa volta l'abbinamento (Whisky Scozzese SpringBank Bourbon Wood, 12 anni single malt) direttamente nel piatto...

Ravioli di fragola e fragoline.
(18/20)

Nuvola di mascarpone con torroncino.
(18/20)


Come in apertura anche sul finale, un grande Champagne a chiudere un grande pranzo.
Una sequenza tributo a Luca Gardini veramente un fuoriclasse.

Denti-Fresh ;-)

Un ottimo caffè con piccole coccole finali.

Il Conto;

Ci si diverte con Percorsi Degustazione a partire da 90€
E Percorsi Abbinamento al calice 30€


in foto da sinistra con Luca Gardini (Sommelier) , VG, Davide Ostorero (Direttore di Cracco Peck).
Qualcuno.. ci ha definiti sempre da sinistra... il buono, il brutto.. il cattivo ;-)

Note Positive;
Considerata la location "strategica" del Ristorante a parte queste mie tre visite ravvicinate in 10 giorni, nell'ultimo anno sono passato spesso da Carlo Cracco. Sto iniziando a comprendere che anche tre visite ad un Ristorante sono poche. Perchè spesso trovi dei locali che da un anno con l'altro ripropongono quasi gli stessi piatti, da Carlo troverete viceversa un grande laboratorio artigianale del gusto che "sforna" nuovi piatti prodigio ogni settimana... Ed anche questo è un elemento di differenziale competitivo da tenere in grande considerazione.

Note Negative; Dettagli
Nulla da segnalare.


Conclusioni;
Sulla piazza di Milano il numero UNO indiscusso, quattro grandi talenti; Carlo Cracco e Matteo Baronetto in cucina, Luca Gardini e Davide Ostorero in Sala si dividono ruoli e responsabilità per offrire al cliente un momento indimenticabile , ricco di attenzioni , piatti geniali, coccole e grande professionalità.



Altissimo Ceto per Carlo, Matteo, Luca, Davide e tutte le loro squadre di sala e cucina!



Carlo Cracco Ristorante in Milano
Via Victor Hugo, 4
20123 MIlano (MI)
Tel. 02.876774
Chiusura: Sabato a Pranzo (dal primo Giugno anche Sabato sera) e domenica.
Apertura: Pranzo e Cena

Universiadi: results hockey. Sconfitta di misura per l'Italia. A Torre Pellice sconfitta di misura per la nazionale italiana contro il Kazakhistan. 3-1 il risultato finale, kazaki in vantaggio con Pylyugin, pareggio italiano con Bustreo. Primo quarto chiuso sull'1-1, gol decisivi di Shin e Abdulayev. Nel girone di Torre Pellice facile successo della Repubblica Ceca contro la Gran Bretagna 12-0 con doppiette di Svik, Nemec, Ullrych. Successo sofferto per la Finlandia contro il Giappone. Non inganni il 9-4 finale, i giapponesi sono rimasti in partita per due tempi. Virta, Kuji, Kopiloff, Asari. Giappone in vantaggio con Ueno, poi la maggior classe dei finnici ha avuto il sopravvento.

A Torino netto il successo della Slovacchia contro la Korea: 12-0. Hennicar, Fournier, Rudisuela, Brnedict e Laprise: Canada 5-Usa 0.

Universiadi: results 18/1. Primo oro all'Italia, Wojcick&Kowalczyk, la giornata della Polonia. Sono iniziate le gare dell'Universiade torinese. Da Bardonecchia notizie d'oro per l'Italia. Nello slalom gigante primo posto per Aronne Pieruz, università di Udine davanti a Filip Trejbal e Thorson Tague. Quarto posto per un altro italiano Francesco Ghedina.Le altre posizioni:5: COLE ADAM USA6. KUERNER MIHA SLOVENIA7. URFER JAN SVIZZERA8. BARNES CAMERON CANADA9. KINGSTAD FREDERIK SVEZIA10. SCOTT HUME CANADAQuattordicesimo posto per Luca Moretti, 18esimo per Olivero Giancarlo e 32esimo per Lenti GiandomenicoLa giornata della Polonia è iniziata con l'oro di Katarzyna Wojcick nei 1500 metri pattinaggio velocità. Al secondo posto Lee Yu Youn e terza l'olandese Kleinsman Moniek. Miglior italiana Rita Battisti.Bis nello sci di fondo 5km femminile ad opera di Kowalczyk Justyna. La slovacca Prochazkova Irina ha conquistato l'argento, bronzo per Nafranovich Irina, bielorussa. Miglior azzurra Rosa Anna 20 esimaCurling maschile:CANADA-KOREA 9-5CHINA-RUSSIA 5-8ITALIA-JAPAN 2-7GREAT BRITAIN-SVIZZERA 7-9SVEZIA-USA 8-7Notizie positive dagli obbligatori di danza. Anna Cappellini e Luca Lanotte sono in testa dopo la prima giornata di gara. Sono seguiti dai russi Anastasia Platonova e Andrei Maximishin. Curling femminile:GRAB BRETAGNA-CINA 8-1CANADA-REP. CECA 8-6SVIZZERA-USA 8-5JAPAN-SVEZIA 4-7KOREA-ITALIA 7-5Nella dieci chilometri di fondo maschile si conferma il predominio degli atleti dell'est. Alexander Lasutkin ha conquistato l'oro. Argento al russo Kuznetsov, bronzo al bielorusso Cherepanov Sergey.Pattinaggio di velocità, 5mila maschili. Solo settimo Matteo Anesi, successo per l'olandese OOijevar seguito dai russi Skobrev e Burlayaev

http://www.universiadetorino2007.org/ITA/home.aspx


ALTRE NEWS:
UNIVERSIADI TURIN-TORINO: HOCKEY SU GHIACCIO. GIRONI ELIMINATORI

http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/01/universiadi-torino-turin-hockey-su.html

TORINO: VARIAZIONE ZTL AMBIENTALE DAL 15 GENNAIO

http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/01/torino-ztl-ambientale-variazioni-dal.html

BARDONECCHIA: NOTTE BIANCA 20 GENNAIO

http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/01/bardonecchia-20-gennaio-notte-bianca.html

WEBCAM BARDONECCHIA:

http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2006/12/webcam-bardonecchia.html

FIORELLO A TORINO:

http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/01/fiorello-torino.html

ANNA FALCHI E CLAUDIA KOLL ALL'ALFIERI

http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/01/teatro-anna-falchi-e-claudia-koll.html

UNIVERSIADI: TICKETS

http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/01/universiadi-turin-torino-biglietti.html

OGNI TANTO CI vuole un divertimento, un attimo di relax. Il problema non è tanto il genere con il quale si decide di concedersi questo relax, quanto la sua qualità. Barry Eisler è pericolosamente in bilico. Per quanto lodato da Antonio D'Orrico, la cosa non costituisce necessariamente un onore, anche se i curatori dell'edizione rilegata hanno scelto di inserire la menzione nella narrativa del risvolto di copertina.

Eppure Alba nera su Tokyo (scritto ahimè con la "y") condivide più di qualcosa con il romanzo di Giorgio Faletti lanciato sempre dallo stesso D'Orrico: la trama legata alle vicende di un sociopatico, la narrativa tesa e cinematografica nell'articolazione delle scene, la lingua ricca per accumulo e non per originalità sintattica. Mentre per un testo tradotto dall'inglese questo è un pregio di chi ne ha curato l'edizione italiana (il bravo Gianni Pannofino), per uno scrittore madrelingua è invece un limite consistente. Si rischia "l'effetto Italo Svevo", cioè di leggere un italiano che sembra una traduzione anziché un testo originale.


(L'edizione americana di Alba nera su Tokyo)


Ma c'è probabilmente un altro punto che lega Faletti e il giovane avvocato Eisler che si scopre amante del Giappone contemporaneo, delle nuove tecnologie, delle tecniche di pedinamento e di combattimento: la collegialità dell'opera. Si intravede il lavoro di editing che mette insieme fonti diverse con abilità artigianale. Ma non da artigiano, bensì da bottega artigiana. Come gli affreschi in cui il Maestro dipinge le figure principali e gli allievi si prendono cura degli angioletti e della folla sullo sfondo. L'odore del testo è questo: non è un cattivo odore, solo è un odore diverso da quello dell'Autore solitario.

Il tema tanto caro a Stephen King, insomma, dello scrittore professionista che, isolato in un hotel di montagna (Shining) o prigioniero di una infermiera folle (Mysery), resta comunque un professionista e quindi il romanzo lo riesce a scrivere nonostante gli ostacoli, tramonta. Il lavoro come difficile parto, estrazione complessa del frutto della mente dell'Autore diventa un assemblaggio orchestrato e studiato a tavolino da un gruppo, da una squadra di creativi, montatori e documentaristi. Lavoro di team, insomma.


(L'autore mentre presenta l'edizione Usa del suo libro)


Eisler, nonostante le premesse, è un buon autore, tanto da incuriosirmi e darmi il desiderio di andare a cercare il suo primo romanzo - sempre pubblicato da Garzanti - Pioggia nera su Tokyo. E magari attendere l'immancabile terzo tomo. La storia ruota intorno alla figura del figlio dei due mondi, Stati Uniti e Giappone, John Rain. Un killer, un paranoico, un sociopatico, che vive in fuga e costantemente sul chi vive come un'ombra. A parte gli eccessi - soprattutto la disponibilità economica del soggetto, che ricorda quasi i fasti del Diabolik delle sorelle Giussani - l'ex agente segreto dagli occhi a mandorla è gradevole. La sua voce, l'io narrante del romanzo, non annoia e le figure che lo attorniano, per quanto un po' stereotipate, interessano.


(La copertina del primo romanzo)


Ma se i cattivi e i buoni, gli amori e gli odi sono quasi da fumetto (e anche le passioni-ossessioni come il jazz e i vecchi whiskey single-malt) il romanzo d'azione ha un pregio comune anche questo a Faletti: si fa leggere. In una notte o quasi. Va giù come un bicchiere d'acqua fresca, insomma, e tra le tecnicalità del mondo dell'omicidio o della vita ad Osaka e Tokio, si rischia anche di imparare qualcosa. Magari per il giorno che decideremo di abbandonare l'attuale impiego e gettarci nella clandestinità.

Barry Eisler
Alba nera su Tokyo
Garzanti 2005
pp. 390
16,90 euro

Una lugubre mattinata di settembre. Cielo grigio, pioggia grigia, volti grigi, asfalto bagnato. Grigio, naturalmente.
Andiamo a prendere un Negroni - dico io - in un qualsiasi bar dove non ci siano luci al neon. Apro il mio ombrello verde scuro. Ci incamminiamo lungo il marciapiede. La luce livida incupisce il verde brillante dei prati in mezzo alle rotonde.
Azzurra ha un vestito lungo da poetessa decadentista, bagnato sul bordo della gonna e sulle spalle, dove i capelli gocciolanti toccano i fiori disegnati sul tessuto. Al dito ha un anello di plastica arancione. Mentre cammina sotto il mio ombrello si morde le unghie e ride, per chissà quale motivo. Io la guardo, con la sigaretta pendente dal bordo destro della bocca e gli occhiali bassi sul naso, e ad ogni passo faccio ruotare l'ombrello e spruzzo acqua tutto intorno. Nessuno può avvicinarsi.
Troviamo un bar senza luci al neon. E' un locale arioso con grandi vetrate che danno sul cortile di un centro commerciale. Ci sediamo, e ordiniamo due Negroni. Il barista ci guarda perplesso. Perdo un'altra occasione per proferire la famosa battuta coraggio, da qualche parte nel mondo sono le cinque del pomeriggio: decido di fingermi straniero in vacanza. Prendo la borsa di Azzurra e estraggo un cd. Oi va voi. Un po' di klezmer elettronico non può che ravvivare la mia immaginazione. Mi alzo, cammino lentamente verso il barista e gli dico, con accento a metà tra l'americano e il calabrese Paolo Meneguzzi piace olrait, ma la mia ragazza piace molto Oi va voi. Lui cambia musica controvoglia. Tutto lì intorno cambia atmosfera.
Torno al tavolo mentre la cameriera appoggia i due bicchieri di Negroni. La guardo negli occhi e le dico che mentre li beviamo può con calma prepararcene altri due. Azzurra mi lancia uno sguardo di intesa. Si soffia il naso e sorseggia il suo drink senza smettere di guardarmi. Io controllo da lontano una giovane coppia alle prese con un bambino piccolo che vuole stare in piedi sul tavolo. Lei, giovane madre senza particolari problemi che esulino la querelle con le amiche sull'eyeliner più performante, ha la gonna corta e non se ne cura più di tanto. Azzurra mi dà del porco, e ride. Facciamo tintinnare i bicchieri vuoti. La cameriera visibilmente in imbarazzo porta gli altri due Negroni - la guardo fissa negli occhi e le chiedo in italiano stentato cosa direbbe se gliene chiedessi altri due. Spaesata e senza speranza la cameriera guarda Azzurra in cerca di aiuto e complicità femminile. Azzurra la guarda con un po' di disprezzo e le sussurra fai quello che ti dice. Potrebbe essere pericoloso. Mi trattengo a stento dal ridere, e metto la mano su un'ipotetica fondina ripiena di pistola. La guardo severamente e le chiedo scusa per l'impudenza. Le prometto una lauta mancia.
Al terzo Negroni io e Azzurra non ci reggiamo in piedi. Mi avvicino al barista barcollando e gli intimo di darmi ciò che mi spetta. Lui sbianca. Pensa al peggio, e a tutte le volte in cui nella sua vita ha tradito. Chiede scusa a tutti, prima di rendere l'anima al Signoregesuddio. Io lo guardo in silenzio e indico lo stereo con il mio cd dentro. E pensare che avrei potuto rapinarti sul serio, gli dico sogghignando mentre mi restituisce il disco. Lui non ha nemmeno la forza di sorridere. Lancia uno sguardo implorante ad Azzurra, che si avvicina e gli dà un bacio sulla guancia. La prendo per mano e andiamo via. Lui ci guarda, e credo nemmeno si accorga che non abbiamo pagato nulla.
Il pupetto del tavolo vicino mi indica ridendo. Lo indico con il dito a mia volta, e sussurro attento pistolino. Le gonne corte saranno presto fuorilegge.

Un Libro sulla politica mafioso-clientelare scritto dal figlio di un politico siciliano che "ha sputato sul piatto su cui ha mangiato", gli dicono.

recensione di Maria Mazzei

Un libro a metà tra l'ingenuo racconto di un bambino alle prese con cose da grandi e la lucida accusa ad un intero sistema di potere questo "Figlio di partito. Visti da bambino gli amici di papà" di Alfonso Sciangula (Armando Siciliano Editore). E' il racconto del figlio appunto di Salvatore Sciangula, importante uomo politico siciliano che nella sua lunga carriera ricoprì incarichi nel governo della regione Siciliana e più tardi di capogruppo all'Assemblea regionale. Un figlio d'arte insomma Alfonso Sciangula, anzi di partito; che annovera tra gli eccellenti parenti anche Giuseppe Sinesio, sottosegretario in vari ministeri e poi vice presidente del partito negli anni Settanta. Entrambi ex sindaci di Porto Empedocle (nell'agrigentino) ed entrambi appartenenti alla potente Democrazia Cristiana siciliana, alla corrente andreottiana.

Alfonso Sciangula – cui viene rimproverato di «sputare nel piatto nel quale ha mangiato» - ripercorre la sua infanzia scandita dalle visite, dagli incontri e dai comizi del padre cui assiste con sorprendente curiosità; troppa curiosità, fino al punto di venire allontanato da certe riunioni. Ma l'esclusione non fa che aumentare la voglia di sapere di capire e di investigare i meccanismi di una pratica politica della quale il padre era maestro ed artefice. Politica clientelare, quella vecchio stile, in cui il cittadino-suddito veniva ascoltato ed esaudito dal suo padrino politico; in cui i partiti e i loro vari esponenti locali e nazionali altro non erano se non portatori di doti, di servizi e di relazioni. «Una volta - scrive Sciangula - chiesi a mio padre come si facesse a ricoprire un incarico di alta responsabilità». E il padre - il maestro - risponde che conquistare una poltrona è come «partecipare ad un'asta in cui ogni partecipante portava qualcosa da offrire e da porre sul piatto della bilancia per essere soppesato».

Questa era la politica ai tempi di Sciangula, fino all'avvento della fantomatica Seconda Repubblica. Una politica che conosceva bene anche la mafia, naturalmente. Tanto bene da conoscere alla perfezione che anche il linguaggio doveva essere uno strumento ben mediato dell'attività di propaganda: mai parlare di mafia, di latitanti, e soprattutto di antimafia. Alla mafia, per Sciangula, in pochi hanno resistito: resistito «al richiamo dell'accordo facile, del compromesso spartitorio, che assicurava favori e protezione da un lato e voti e/o soldi da riciclare dall'altro». Appare ineluttabile la scelta di colludere con la mafia, quando l'autore amaro afferma che «sono pochi, anzi inesistenti, i partiti che in Sicilia non hanno avuto rapporti di connivenza con la mafia».

Si tratta di una politica marcia, all'interno e all'esterno dei partiti. In cui un politico non deve solo comprarsi i voti del proprio compagno di squadra, che gli è negato per lotte intestine; ma talvolta anche quello della squadra avversa, in un consociativismo cui non erano estranei il sistema imprenditoriale e quello dell'informazione. E' il sistema che ben conosciamo, quello di Tangentopoli. Scoppiato e mai risolto perché – come sostiene l'autore - la Verità, quella che ha lasciato dentro le istituzioni e dentro l'amministrazione pubblica le "talpe" che allora come oggi assicurano impunità e protezione - fino a che il cavallo è in sella e poi di nuovo a disposizione per il novello potente del momento - sono rimaste al loro posto. E quel sistema, quello di Tangentopoli, sarebbe caduto non per i colpi dei moralizzatori, ma per la sua stessa insostenibilità. E' stato l'enorme debito pubblico che ha scompaginato le carte, più delle «accuse, delle indagini, delle condanne e delle reticenze della stessa magistratura che per anni non era intervenuta, così come non era intervenuta la Corte dei COnti, il Tar, il Co.re.co e quant'altrio dovevano controllare e non hanno controllato».

Una sorta di bestiario moderno in cui gli amici di papa si muovono sul palcoscenico di un sistema politico malato che produce malattia. Sono molti gli “attori” di questa recita tragicomica in un gioco - quello proposto dall’autore - di identificazione possibile solo attraverso la decodifica di soprannomi, linguaggi e vezzi. Come a dire – chissà se a ragione -: sono tutti uguali.


da www.cuntrastasmu.org

I rientri dalle vacanze sono ormai (quasi) terminati dopo quest'ultimo week end.
Le immagini erano le stesse del week end precedente: code, code, code!
Sono stati quasi 3,5 milioni gli italiani che si sono spostati per il rientro nelle proprie città e la preoccupazione maggiore durante questi rientri è stata la scorrettezza e l' aggressività altrui nella guida.
Prima causa di stress alla guida è stata infatti la presenza di conducenti “furbi” o “scorretti” sulla strada. Questo è quanto emerge da un sondaggio dell’Automobile Club d’Italia che fotografa l’ennesimo segnale della mancanza di una cultura della guida sulle strade italiane.

Questi conducenti scorretti rappresenta per il 52% degli automobilisti un fattore di forte disagio e pericolo; altri fattori di stress sono il traffico e code (49,0%), la carenza dei parcheggi e punti sosta(49,0%), improvvisi problemi meccanici (21,9%), multe (10,9%), lavori in corso lungo i tragitti (6,9%), il costo del carburante (9,2%), eventuali piccoli incidenti (7,2%), il pedaggio autostradale (3,6%), la necessità del carro attrezzi (2,3%).

L'ACI interviene in merito e sottolinea come "solo la presenza visibile e tangibile di una pattuglia delle Forze dell’Ordine, finalizzata alla prevenzione prima ancora che alla repressione, sia un efficace deterrente per ogni comportamento pericoloso e non conforme al Codice della Strada".


ci siamo fatti pure Dissonanze. e non e' stato affatto male.
partito venerdi per la capitale, arrivo con buon anticipo sull'orario di apertura dei cancelli, potendo cosi girovagare per i "luoghi" deserti del Palazzo dei Congressi dell'EUR. tutto pronto per essere stravolto da decibel e coatti. oppure decibel coatti. il posto è splendido, peccato sia nato in un'epoca nefasta per la storia italiana, ma in parte questo luogo ci ricorda che i liberatori sono stati in grado di discernere su cio' che andava "raso al suolo" ed allontanato dal panorama italiano e che cio' di valore si doveva comunque tenere. del resto già il fatto che oggi ci si facciano dentro anche reventi come Dissonanze è un buon modo per allontanare ancor più la storia di quel luogo, ricontestualizzandola a suon di cultura e di divertimento "libero"(anche coatto).
che poi pero' non sono riuscito a tenere tutti questi pensieri distanti, ogni tanto tornavano a galla. vedere un bel po' di migliaia di persone ballare i ritmi forsennati e meccanici davanti ad un dj "uomo solo al comando" a prendersi le mani adoranti al cielo... un po' fa impressione. ma e' tutta suggestione. oppure la colata nera di metallo non convenzionale di KTL con il suo logo blackmetallico, una senzazione di annichilimento ed oppresione non proprio emblemi di una visione progressista dell'umanità.
ma in fin dei conti, sono solo suggestioni. i luoghi e la storia forse hanno il potere di travolgere la percezione e portarla chissa' dove. spesso nei posti sbagliati.
ma dissonanze e' stato un bell'esempio di provare a mischiare diverse esperienze nei suoni contemparanei che toccano o sono toccati dall'elettronica.
devo dire che sono stato molto piu' turista che attento spettatore degli spettacoli.
buoni i battles(ma non piu' che buoni, e nel dire questo mi prendero' parole, già lo so), divertentissimo e ballabilissimo apparat, nathan fake troppo plink plonk, ktl tanto brutali quanto gradevoli nei camerini a far chiacchere, alva noto come l'equivalente dell'ultima addio al porto del Kursk (sottomarino inabissatosi per sempre con tutto il suo carico di giovani soldati nelle acque del baltico), fennesz e patton son bravi ma assiame non paino sembrare un'accopiata vincente come cacio e pepe, i danzerecci tutti martellatori forsennati che anche no- li ascolto poi un'altra volta quando ritorno più giovane coatto e con la canottiera.

insomma a leggerla così potrebbere sembrare il resoconto di chi non ha apprezzato. invece il girovagare per corridoi e sale e scenari ad osservare e parlare di mille cose assolutamente diverse, cercare di capire che' c'e' di nuovo nell'aria (a roma i rapporti ufficiali parlano di cocaina) cosa ci aspetterà domani...e' stata una esperienza che se potessi ripeterei un paio di volte all'anno. Dissonanze fa bene al coatto che per errore si imbatte nei battles o alva noto. ma fa bene anche a me, che il coatto non riesco a capirlo.

Lo scorso anno, il 5 novembre 2005, Guido Crapanzano ha ricevuto il prestigioso “Premio internazionale Miami”.
Il Premio si propone di rilanciare nelle Americhe l’italianità ed il made in Italy, attraverso i suoi elementi più rappresentativi nel campo politico, medico-scientifico, imprenditoriale, economico, giornalistico, finanziario e turistico.
Fra i premiati, oltre a Guido Crapanzano, figurano Lucio Stanca (Ministro Innovazione Tecnologica), Giovanni Castellaneta (Ambasciatore italiano negli USA), Mauro Mazza (Direttore TG2) e Renzo Arbore (showman e cantante).